il quale si preoccupa attorno alla metà degli anni '70 di smuovere la scena dublinese richiamando attorno a sè dei vecchi amici con la passione comune per la musica; si fanno chiamare "Nightlife Thugs" per poi cambiare poco dopo il nome in quello che noi conosciamo come "Boomtown Rats": il nome deriva da una banda giovanile citata da Woody Guthrie nella autobiografia "Band for glory".
I componenti, oltre al già citato Bob erano:

Johnny Moylett e Pat Cusack si ribattezzano rispettivamente in Johnny Fingers e Pete Briquette.
Il contratto arriva per la Ensign, grazie a Nigel Grainge, per la quale vengono pubblicati un singolo ed un album: "The Boomtown Rats" nel 1977 nel quale vengono messe in evidenza suoni duri e spigolosi e dove i testi di Bob sono ambientati nella immobilità irlandese con un certo grado di violenza.
Vengono inseriti forse troppo frettolosamente nel filone punk, ma con questo filone hanno ben poco a che spartire (nel periodo spesso tutto ciò che era difficilmente classificabile veniva detto "Punk"), oltretutto erano dichiaratamente interessati ad un successo commerciale.
Nel 1978 esce "Rat trap" e va al 1° posto nelle classifiche inglesi. Tentano il grande salto negli Stati Uniti con l'album "A tonic for the troops" fallendo clamorosamente.
Seguono comunque altri album in sequenza : nel '79 "The fine art of surfacing", nel '81 "Mondo bongo", nel '82 "V deep" e l'ultimo nell'84 "In the long grass". A questo punto Bob Geldof comincia una grande attività di solidarietà con il progetto "Band Aid", tutto questo lo occupano quasi completamente, ma portano praticamente alla disgregazione del gruppo; in effetti partecipano al "Live Aid" il 13 luglio del 1985, ma il successivo concerto del 17 maggio 1986 al "Self Aid" è quello di addio.