Waterboys

 

BIOGRAFIA:

Il gruppo dei Waterboys si identifica attorno alla figura carismatica del cantante

Mike Scott: Voce e chitarra

che a tutt'oggi è ancora l'unico elemento stabile dai giorni della costituzione. La band scozzese si forma nei primi anni '80 dall'incontro tra Mike ed

Anthony Thistlethwaite: Sassofono

mettendo in fila 3 splendidi album tra il 1983 ed il 1985 dove il "soul bianco" si mescola benissimo con le liriche di Mike. Nel volgere di poco tempo la loro fama aumenta tanto da essere messi su quel piedistallo che nella metà degli anni '80 veniva chiamato "rock celtico" in compagnia di altri grandi come Alarm, Big Country, ma sprattutto Simple Minds e U2. Dopo i primi 3 album entra a far parte della partita anche un altro musicista destinato a cambiare le sorti dei Waterboys:

Steve Wickham: Violino

portando dentro, con il suo violino, una forte componente folk. Se già Mike aveva dentro di sè un'anima country, con l'ingresso di Steve questa componente si accetua a dismisura, tanto che nel gennaio del 1986 si trasferiscono in Irlanda. Del 1988 è la pubblicazione dello splendido "Fisherman's blues", ma gli anni che lo precedono vengono trascorsi dall'intero gruppo come una riscoperta delle radici folk, della cultura gaelica, il tutto in un luogo di pace assoluta dove ritrovare la pace interiore ed una grande distensione: questo luogo non poteva essere lontano dal Connemara, ed infatti trascorrono questi 3 anni a Spiddle lungo la Coast Road che va da Galway al Connemara più selvaggio, oltre che di tanto in tanto andare a Dublino a registrare ai Windmill Lane Studios l'enorme quantità di musica che stavano producendo in quel posto così selvaggio. Il frutto di questo periodo si è detto che è stato il magnifico Fisherman's blues, ma il gruppo continua a rimanere in Irlanda e poco dopo viene pubblicato un altro album (del '90), dal titolo "Room to roam", anche se di qualità inferiore (probabilmente dovuto al fatto che in realtà le canzoni erano forse gli scarti dell'album precedente) che comunque continua sulle sonorità del folk irlandese. In questo periodo vengono in contatto con alcune realtà musicali locali e arrivando a promuoverli sotto diverse forme come i Saw Doctors e Sharon Shannon. Finito questo splendido periodo irlandese, come nella classica tradizione di Mike, c'è la necessità di cambiare radicalmente: Mike si trasferisce a New York e ricomincia a suonare l'elettrica e producendo un altro bellissimo disco nel 1993 dal titolo "Dream Harder" dove le sonorità sono più simili agli esordi. Poco dopo avviene l'abbandono di Steve e Mike si ritrova sempre più solo, tanto da cominciare una carriera solista che lo porterà a produrre 2 album molto Dylan-style. Da qualche anno il nome Waterboys ha ricominciato a farsi sentire, producendo 2 album, in cui nel primo c'è il solo Mike della vecchia guardia, ma nel secondo è stato raggiunto dal buon Steve. Nei primi mesi del 2004 sono tornati in tour, con un passaggio anche per l'Italia, riscuotendo ottimi consensi di critica e di pubblico: alla faccia di chi li voleva "finiti". Si sono presentati in 3 sul palco: oltre all'ovvio Mike è rientrato tra i ranghi un ottimo Steve, magari leggermente ingrassato, ma con ancora una grande classe che da quel tocco di Irlanda alla musica dei Waterboys, e la splendida novità di Richard Naiff al piano, che comunque era già presente negli ultimi 2 album marchiati Waterboys. Gli ultimi concerti sono proposti in chiave acustica e con arrangiamenti completamente diversi tanto che in alcuni casi non si riconoscono alcune canzoni ("Don't bang the drum") se non dal ritornello principale. Le canzoni proposte spaziano un po' da tutti i periodi comprese le avventure soliste dello stesso Mike Scott, in alcuni casi la pelle d'oca esce allo scoperto come in "The Pan within". Anche in questo tour gli omaggi a Dylan sono d'obbligo, accompagnato sempre da una grande teatralità nelle mosse, nei balli e negli stessi ringraziamenti. Sembra proprio che i Waterboys siano tornati alla grande e sarebbe il caso che alcune persone delle nuove generazioni riscoprissero questi grandi personaggi che hanno fatto splendidi lavori in passato, ma in realtà stanno ancora lavorando molto bene ancora oggi.


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