Il "Banjo", strumento di origine africana, ebbe il suo massimo sviluppo nel Nord America tra le orchestrine jazz di fine '800, proprio quando anche molti irlandesi erano presenti in tale regione; questo fatto è stata la causa della grande popolarità tra le comunità irlandesi prima in America e poi in Irlanda.

Originariamente era uno strumento a 5 corde, come si diceva africano, che fu portato nelle americhe durante il XVII secolo con il nome "banza" trasformato poi in "banjar". Il suo massimo splendore lo si ebbe alla fine dell'800 e utilizzato da molti musicisti irlandesi che erano emigrati negli Stati Uniti. Proprio in quegli anni si ebbe una evoluzione dello strumento dando vita a diversi modelli tra cui quello a 4 corde detto tenore; questo modello fu poi portato in Irlanda negli anni '20 raggiungendo un forte sviluppo in questi ultimi decenni, ma mentre in America si è ritornati verso il modello a 5 corde in Irlanda si è mantenuto e sviluppato il modello "Banjo tenore" a 4 corde.

Questo banjo ebbe un forte sviluppo e successo con l'inizio degli anni '60 a causa dell'utilizzo da parte di alcuni gruppi in voga all'epoca per poi consacrarsi definitivamente con l'aiuto di Barney MacKenna dei "Dubliners" quando cioè si passò da un utilizzo prettamente ritmico ad uno anche di tipo solistico.

I nomi oggi più gettonati per il "Banjo" nella musica irlandese sono: Seamus Egan, Gerry Connor e Mick Moloney.

La musica che scaturisce da questo strumento è tipicamente di tipo ritmico e lo si ottiene muovendo costantemente le corde con trilli brevi e "nervosi". Probabilmente la fortuna di questo strumento è iniziata nel corso degli anni '60 grazie al fatto che il pub stava diventando il punto di incontro della popolazione e quindi anche dove si svolgevano la maggior parte dei concertini, ed essendo notoriamente un ambiente molto rumoroso, questo strumento diciamo che, con la sua timbrica, riusciva comunque a "farsi valere".