Flauti

 

Il flauto è sicuramente tra i più antichi strumenti che si conosca. Veniva suonato già tra i Sumeri, ed anche i primi abitanti della terra d'Irlanda lo suonavano circa nel 6000 a.c., sebbene con un numero piuttosto limitato di note in quanto questo strumento aveva solo 3 fori per le dita; era costituito di osso animale cavo aperto ad una estremità con un beccuccio in cui soffiare.
Una delle leggende celtiche più famose narra proprio della nascita di questo strumento: il "Dio Pan" per natura piuttosto grezzo, urlante e vociante si innamora di "Siringa" una ninfa bellissima. Ella per sottrarsi da questo rozzo personaggio si trasforma in canna di palude. Il dio Pan, presa la canna, tagliata ed adattata, ne costruì proprio un flauto ed il suo brutto vociare si trasformò in una dolcissima melodia. Questa è la parodia dell'uomo che con il suo respiro, attraverso un cilindro cavo, modula suoni che diventano una musica dolcissima.
Dall'invenzione del Dio Pan sono stati suonati tantissimi flauti diversi, di legno, d'osso e di tutte le forme e misure, divenuti popolari tra i musicisti tradizionali dopo il XVIII secolo, ed evoluti negli strumenti che oggi conosciamo:

TIN WHISTLE

Il "Tin whistle" (spesso abbreviato semplicemente come "Whistle") si è evoluto dai precedenti flauti attorno al 1700 quando fu aggiunta una ottava in SI bemolle ed il suo nome deriva dal materiale utilizzato per la sua costruzione e cioè la latta; nell'800 si ebbe una ulteriore evoluzione grazie soprattutto all'avvento delle uilleann pipes e divenendo uno strumento molto popolare ed economico, tanto da conquistarsi il soprannome di "penny whistle" ovvero il whistle da un penny. Grazie alle uilleann pipes si arrivò ad avere un Tin whistle in RE. I Tin whistle accordati in DO sono di origine decisamente più recente.
Esso si adatta ad accompagnare qualsiasi strumento, sebbene la uilleann pipe è la sua compagna ideale, ed a causa della sua totale versatilità lo si può utilizzare per accompagnare qualsiasi ballo tradizionale irlandese.
Il tin whistle è piuttosto semplice da imparare tanto che i ragazzi che vogliono avvicinarsi al mondo della musica suonata iniziano a cimentarsi molto spesso proprio con questo strumento sia a scuola che tra amici, essendo anche economico e di facile trasporto; questo fatto però ha anche un fattore negativo: con il tempo i ragazzi cominciano ad allontanarsi da questo strumento avvicinandosi più alle uilleann pipes o anche al flauto traverso, si pensi ad esempio che i musicisti di Tin whistle sono visti come suonatori di second'ordine da cui si può capire il perché di tanta repulsione quando si giunge all'età post adolescenziale.
Esso possiede un suono dalla grande efficacia, personalità e bellezza, ma a differenza della facilità per impararlo, giungere a suonarlo veramente bene è molto difficile ed i pochi che riescono a padroneggiarlo possono produrre note che inducono alla dolcezza, delicatezza, tenerezza ma anche tristezza con note riflessive, espressive, dolci e delicate rendendo il tin whistle il principe della musica irlandese tradizionale, in quanto tutte queste caratteristiche non sono riproducibili da nessun altro tipo di flauto.
Il tin whistle oggi assomiglia quasi ad un giocattolo ed è costituito da:

Beccuccio: di plastica colorata o di legno in cui viene immessa l'aria.

Cannello: in latta, in legno di cedro (nei modelli più antichi) o anche in argento e munito di 6 fori.

Il beccuccio deve essere tenuto tra i denti e le labbra, poi si decide che tipo di melodia suonare: per melodie allegre si eseguirà una specie di TRE, mentre per melodie dolci si consiglia una sillaba come TE. Il suono viene prodotto soffiando direttamente nell'ancia o cannello. Questo è un tubo conico o cilindrico e a seconda del fiato immesso tramite il beccuccio (aumentando il fiato nel passaggio all'ottava superiore) o aprendo leggermente l'ultimo foro (soprattutto nei flauti con il beccuccio in legno) si possono ottenere 2 ottave e mezzo di estensione su una scala diatonica. Il tin whistle classico è accordato in RE, ma ci sono alcuni modelli che a seconda della lunghezza del flauto stesso sono accordati in SI bemolle (whistle basso), SOL molto acuto nonché piccolo, tanto che si dice che solo un bambino riesce a suonarlo (oppure un folletto), altri whistle sono accordati in DO, MI bemolle e FA.
La tecnica nell'uso delle dita è molto simile a quello per le uilleann pipes; gli abbellimenti si possono ottenere ad esempio vibrando le dita sui fori oppure facendo vibrare la lingua vicino al beccuccio, per ottenere dei semitoni si scopre leggermente l'ultimo foro utilizzato nella nota interessata, mentre negli staccati si usa la lingua per coprire il beccuccio. Le dita devono essere sempre mantenute rilassate per fare in modo di scorrere agevolmente lungo il cannello. Un altro bel effetto si ottiene chiudendo tutti i fori tra una nota e l'altra, oppure in uno staccato aprendo il primo foro.
Secondo i musicisti di questo strumento è molto importante l'approccio allo strumento stesso: rilassatezza, senza sottovalutare lo strumento e trasferirgli le proprie emozioni ed i sentimenti per mezzo delle dita e del fiato che giunge dall'anima.
Tra coloro che hanno raccolto meglio questi consigli si trovano sicuramente Sean Potts dei Chieftains che insieme a Paddy Moloney ha registrato l'album "Tin whistle", Mary Bergin nell'album "Feadòga stàin" (sono forse gli unici 2 esempi in cui il "Tin whistle" è lo strumento principale), poi Liam O'Flynn ed in generale quasi tutti i grandi suonatori di uilleann pipe, ricoprendo però praticamente sempre il ruolo di secondo strumento solista dopo la uilleann pipe. E
nya, come i Dubliners, con la loro musica hanno contribuito notevolmente a far sì che questo strumento si adattasse sia alla musica celtica moderna che a quella classica.

I modelli più famosi di "Tin whistle" sono il Clarke che è il modello tradizionale per eccellenza nonché il vero "Tin whistle", per questi motivi però risulta essere anche piuttosto artigianale nella lavorazione e per questo motivo poco preciso nel suono essendo costruito con un foglio di latta nera ribattuta e saldata e con il beccuccio di legno; oggi questo modello è spesso sostituito dal Generation un'altra ditta che garantisce una maggiore precisione ed una maggiore compattezza del suono essendo costruito da un unico cilindro di latta.

Oggi il commercio del Tin whistle punta molto sul turista che lo acquista essendo un prodotto tipicamente irlandese ma al tempo stesso economico e caratteristico.

FLAUTO TRAVERSO

Il "Flauto traverso" detto anche "Wooden flute" o "Timber flute" è il flauto più comune in Irlanda dopo il "Tin whistle". Anch'esso è dotato di 6 fori per le dita ed il suono che produce è piuttosto profondo ed ottenuto soffiando in un foro alla maniera di come si soffia in un collo di bottiglia per ottenere un suono.

Conosciuto in Europa già in periodo preistorico, il suo sviluppo lo si deve però solo all'inizio del Medioevo, quando cioè i bizantini nel XII secolo lo reintrodussero con l'impugnatura a destra anziché a sinistra come era in precedenza. I modelli più antichi erano di legno e senza chiavi; nel corso del XVIII secolo era chiamato "Flauto tedesco" ed in questo periodo furono apportati diversi miglioramenti tecnici che permisero un maggiore controllo nella costruzione e di conseguenza un notevole miglioramento nel suono ottenuto dividendo il flauto in più parti. Jacques-Martin Hotteterre liutaio alla corte di Luigi XIV pubblicò ad Amsterdam il primo manuale del flautista nel 1707, mentre in Irlanda una pubblicità sul giornale "The Dublin courant" apparve nel gennaio del 1747 riguardante proprio un flauto traverso in legno. Verso la metà del XIX secolo cominciò la produzione di modelli muniti di chiavi e di metallo grazie allo studio di Theobald Boehm tra il 1832 ed il 1847. Questi nuovi modelli presero poco alla volta il posto dei modelli in legno tra i musicisti classici e immettendo di conseguenza sul mercato modelli vecchi in legno e senza chiavi a prezzi molto economici, divenendo in questo modo uno strumento molto popolare.

Conosciuto in Europa già in periodo preistorico, il suo sviluppo lo si deve però solo all'inizio del Medioevo, quando cioè i bizantini nel XII secolo lo reintrodussero con l'impugnatura a destra anziché a sinistra come era in precedenza. I modelli più antichi erano di legno e senza chiavi; nel corso del XVIII secolo era chiamato "Flauto tedesco" ed in questo periodo furono apportati diversi miglioramenti tecnici che permisero un maggiore controllo nella costruzione e di conseguenza un notevole miglioramento nel suono ottenuto dividendo il flauto in più parti. Jacques-Martin Hotteterre liutaio alla corte di Luigi XIV pubblicò ad Amsterdam il primo manuale del flautista nel 1707, mentre in Irlanda una pubblicità sul giornale "The Dublin courant" apparve nel gennaio del 1747 riguardante proprio un flauto traverso in legno. Verso la metà del XIX secolo cominciò la produzione di modelli muniti di chiavi e di metallo grazie allo studio di Theobald Boehm tra il 1832 ed il 1847. Questi nuovi modelli presero poco alla volta il posto dei modelli in legno tra i musicisti classici e immettendo di conseguenza sul mercato modelli vecchi in legno e senza chiavi a prezzi molto economici, divenendo in questo modo uno strumento molto popolare.

All'inizio del '900, però, il "Flauto traverso in legno" era decisamente caduto in disgrazia in favore delle "Uilleann pipes" come dimostrano le scarse considerazioni sui manuali musicali dell'epoca o le scarse registrazioni presenti negli archivi. Le poche registrazioni  dove è presente questo strumento risalgono al 1924 tutte di pochi minuti e tutti di musicisti della zone di Galway, Sligo, Clare, ovvero tutta la parte occidentale dell'isola, di artisti come John Griffin, John McKenna e Tom Morrison. In questo stesso periodo si fanno risalire la nascita delle "Flute bands", una specie di fanfare di soli flauti con caratteristiche militari e legate ai gruppi unionisti dell'Irlanda del Nord e ai quali gruppi ancora oggi vengono associati. Negli anni '60, con la ripresa del folk irlandese, molti musicisti ripresero a suonare questo strumento alcuni dei quali sono poi diventati famosi proprio suonando il flauto traverso come nel caso di Matt Molloy, Frankie Gavin, Paul Roche e ancora Cathal McConnell, Séamus Tansey ed altri.
Il fatto che in questo tipo di flauto mancano le chiavi permette di ottenere notevoli abbellimenti durante le esecuzioni come ad esempio la tecnica detta "sliding" ovvero aprire lentamente un foro, oppure il "vibrato" cioè muovere velocemente il dito sopra l'ultimo foro utilizzato (il foro sotto all'ultimo coperto per ottenere la nota desiderata), o ancora il "rolling" o il "cranning" un adattamento al flauto derivante dalla "Uilleann pipe" ed introdotta da Matt Molloy. Come si vede questo flauto risulta essere molto dinamico verso molti virtuosismi e le esecuzioni che ne risultano sono sicuramente molto più rapide e piacevoli; inoltre il calore del suono del modello in legno è incomparabile rispetto al modello classico in metallo.
Esisteva anche per questo strumento, come per il "Fiddle", alcune caratteristiche a livello regionale, ma molto meno marcate e che nel breve volgere di qualche decennio sono andati persi; gli unici stili differenti ancora presenti sono quelli tra lo stile "legato" e quello "staccato" o addirittura senza alcun abbellimento, nel modo del tutto austero, di Micho Russell di Doolin, County Clare, e morto nel 1994.
I nomi più importanti nella produzione di questi flauti sono la Rudall & Rose, Boosey, Hawks, Prattern, Potter e Nicholson e tutti hanno in comune che sono senza chiavi. Anche questo flauto è comunemente accordato in RE, ma si trovano modelli anche in MI bemolle, FA o per i più audaci come il solito Matt Molloy anche in SI bemolle.

OVERTONE FLAGEOLET o LOW WHISTLE

Questo flauto viene detto anche "Low whistle" per le note basse che è in grado di offrire all'ascoltatore; in pratica si tratta di una variante bassa del Tin whistle. In una poesia irlandese del X secolo veniva descritto come lo strumento che più si avvicinava e di conseguenza evocava il suono del vento quando colpisce le fronde di un bosco, oppure la cascata che si butta in un fiume; comunque sonorità gravi, profonde e pastose.
Esso è costituito da un cilindro dritto in alluminio di considerevole grandezza e diametro; i 6 fori caratteristici dei flauti sono molto distanziati tra loro, tanto che per riuscire a suonare questo strumento ci vogliono mani molto grandi oltre che una notevole potenza di fiato.

Il nome Overtone deriva da colui che ne costruì il primo esemplare in metallo solo qualche decennio fa, Bernard Overton, prendendo spunto da uno simile in legno e cercando di ottenere lo stesso suono.

Il nome di spicco per questo strumento è senz'altro Davy Spillane che con i suoi Moving Hearts negli anni '80 riusciva a dare quel tocco di delicatezza alle composizioni più romantiche proprio grazie a questo strumento.


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