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CHE COSA E' LO
SEAN NOS ? |
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Il canto nella musica tradizionale
irlandese si identifica con lo Sean-nos; questo è un canto solista
molto particolare, senza accompagnamento musicale e rigorosamente in
lingua gaelica conosciuto già dai tempi antichi.
In un racconto celtico si narra di un
druido che domanda ad un famoso guerriero quale fosse la musica più
bella; per fare ciò il druido si affida a qualche esempio: “il suono
di una farfalla in volo sui narcisi delle Isole Aran ?”, oppure “le
onde che si infrangono contro le Cliffs of Moher ?”, il guerriero
risponde invece che la musica più bella è quella che parla di “quel
che succede”. In effetti il canto Sean-nos è quello che più si
avvicina a questa definizione in quanto esso è più un racconto di una
storia o una recitazione di un poema che non un canto vero e proprio,
e lo stile con cui viene narrata la storia è volutamente messa in
secondo piano dando così privilegio al testo. Questi canti raccontano
di avvenimenti antichi e moderni tipici della vita irlandese, come ad
esempio un ricordo di una località, poi amore, natura, e ancora
lamenti, ecc…, quindi tutto ciò che succede, appunto, nella vita
irlandese.
La parola gaelica Sean-nos significa
“vecchio modo”; pare che questo termine sia stato usato per la prima
volta nel 1904 nel corso del festival Oireachtas (festival annuale di
primaria importanza per ciò che concerne la lingua irlandese sotto
tutte le sfaccettature compreso il canto), mentre altri danno i natali
di questo termine al periodo 1940-41 durante la stessa manifestazione.
Da notare, comunque, che questo canto viene associato per ovvie
ragioni al revival gaelico già dal 1893.
Oggi occorre
proteggere questo tipo di tradizione in quanto i giovani non si
concedono volentieri a questa disciplina, ma soprattutto mancano i
luoghi ed il pubblico disposto ad ascoltare: un tempo, infatti, la
comunità si raccoglieva alla sera durante i mesi invernali in alcune
case chiamate “teach an airneàil” o “céili”; in queste case si
scambiavano racconti e quindi si cantava il Sean-nos, si ballava e la
gente era molto contenta di trascorrere in questo modo la serata.
Tutto questo fino a non molto tempo fa quando cioè la televisione è
entrata prepotentemente nelle case e le céili sono state sostituite
dai pub. Alcuni locali, però, resistono e presentano ancora oggi le
canzoni ed i balli tradizionali; questi locali sono più numerosi nel
Connemara che non nel Donegal. |
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CARATTERISTICHE DEL SEAN NOS: |
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Dunque il Sean-nos indica uno stile di
canto folk tradizionale in lingua gaelica. Questo comprende alcuni
aspetti tecnici di esecuzione come ad esempio l’intonazione, la
decorazione ed il tempo; ma vediamo nel dettaglio quale è la linea
guida o meglio le caratteristiche da seguire per tentare di darne una
definizione ufficiale per mezzo di un elenco semplice e preciso, come
fu documentato prima nel 1962 e poi ribadito nel 1972 da alcuni
esperti di questo stile.
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Voce spoglia senza dolcezza, ma con un
che di selvaggio e fierezza
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Non ammesso alcun tipo di
accompagnamento
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Il canto deve essere assolutamente in
lingua gaelica
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Non ammesso il vibrato
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Non ammessa dinamica (ovvero
differenze di “volume” per risaltare una frase)
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Ammesse decorazioni vocali con cui i
cantanti esprimono le proprie emozioni
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Ritmo assolutamente libero
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Le parole vengono dettate dal cuore
del cantante
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Ammesso un’enfasi sulle consonanti “l,
m, n, r” per facilitarne il ritmo (comunque libero) e per creare un
effetto “brusio”
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Ammessa la nasalizzazione anche se
occasionalmente
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Ammesso l’introduzione di sillabe
senza alcun significato
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Ammesso l’utilizzo di pause della
glottide per ottenere un effetto “stop”
-
Ammessi cambi di melodia tra un verso
e l’altro ed anche tra una performance e l’altra
Queste sono le caratteristiche a cui un
cantante Sean-nos si deve attenere per essere considerato tale, anche se c’è chi pone critiche a questo
elenco considerandolo un vero e proprio vincolo, in quanto potrebbe,
in un futuro non troppo lontano, diventare un problema per una
crescita culturale seria. Ma vediamo nel dettaglio alcuni di questi
aspetti:
Emozioni:
Le emozioni dettano al cantante
l’interpretazione e forse è la parte più difficile e complessa da
seguire; spesso questo tipo di canto ad una persona straniera può
risultare “sgraziato”, “stonato” ed anche “non musicale” e per questi
motivi il Sean-nos è un canto, sì, molto venerato, ma anche il meno
ascoltato e meno capito tra tutta la musica tradizionale irlandese.
Spesso il cantante emozionandosi entra in uno stato di trance e forse
è proprio l’emozione che esprime il cantante che risulta strano
all’ascoltatore. Il cantante Sean-nos non deve esprimere solo
l’abilità tecnica, ma deve essere una vera e propria espressione
artistica, la canzone deve avere la precedenza sul cantante ed il
cantante essere molto attento a portare al pubblico il carico
emozionale contenuto nella canzone e non solo la semplice canzone; la
tecnica con cui si esprime la canzone deve essere solo un mezzo per
facilitarne la comunicazione verso il pubblico.
Decorazioni:
Le decorazioni si possono semplificare
in 3 principali correnti: la decorazione melismatica, ovvero quando
una stessa vocale viene melodicamente modulata in maniera diversa, la
decorazione intervallata e quella ritmica. Difficilmente queste
decorazioni vengono registrate su disco, in quanto vengono considerate
non influenti per comprenderne il testo. La decorazione melismatica si
può ottenere in diversi modi, come ad esempio inserendo più note
vicine tra loro per decorare o anche rimpiazzare una nota principale.
Gli intervalli invece vengono inseriti tra 2 note per risaltare una o
l’altra frase del testo; tale intervallo può non essere completamente
silenzioso, ma possono essere utilizzate alcune note di riempimento. A
volte il cantante può decidere di allungare alcune note se le ritiene
importanti per enfatizzare una data parola del testo.
Il cantante, essendo completamente
libero di scegliere tutte le decorazioni che vuole, può, di
conseguenza, variare notevolmente il risultato della canzone andando a
modificare la melodia e le decorazioni. Può succedere che alcuni
cantanti con un senso musicale più accentuato facciano troppa
attenzione alla musica a discapito del testo, mentre il risultato
migliore si ottiene quando si riesce a miscelare entrambi dando spazio
alla musica, ma solo per enfatizzarne il testo.
L’intervallo ottenuto per mezzo di uno
“stop” improvviso a livello della glottide del flusso d’aria ha un
effetto estremamente enfatizzante delle note che precedono o seguono
tale intervallo: se si sceglie una pausa lunga si enfatizza la nota
precedente, mentre nel caso di una pausa corta, l’ascoltatore si
concentra sulla nota che segue (comunque si parla sempre di pause di
circa 1 secondo, assolutamente senza aspirazione d’aria durante questa
pausa).
Una delle più grandi difficoltà da parte
del cantante è quello di riuscire a mantenere un senso sia musicale
che testuale soprattutto in considerazione del fatto che non c’è
accompagnamento ed è il cantante stesso che deve decidere la linea
melodica ed anche la divisione dei versi, in questo caso si possono
modificare le frasi per mantenere la linea melodica. Può succedere che
non ci sia una pausa tra un verso e l’altro, questo si può fare quando
è noto che all’interno del verso successivo c’è la possibilità di un
intervallo (questo viene utilizzato per dare una continuità al testo).
Altre volte si inserisce un intervallo proprio dopo una parola di
congiunzione come “e” o “ma” questo per creare un ponte tra i due
versi staccati dall’intervallo.
Un altro tipo di pausa si può ottenere
per mezzo della cosiddetta nasalizzazione; questa tecnica in termini
pratici si concretizza con una specie di suono ottenuto con la bocca
chiusa e pronunciando la lettera “M” (in pratica un ronzio), questo
per riuscire a dare una continuità alla fine di un verso o quando in
generale non c’è un vero e proprio testo da seguire, ma solo una linea
melodica. Questo è un grosso vantaggio per il cantante che non perde
l’intonazione nei momenti in cui è costretto a fermarsi per pensare.
L’accompagnamento musicale, come si è
detto, non è ammesso, principalmente per 2 motivi: potrebbe diventare
come una specie di “camicia di forza” per il cantante, ma soprattutto,
sarebbe praticamente impossibile trovare un musicista così bravo da
riuscire a seguire il cantante in tutti i suoi cambi di ritmo e di
intonazione tipici del Sean-nos.
L’intonazione, come in tutta la musica
tradizionale irlandese, è libera senza alcun standard da seguire; di
solito si tende a variare di un semitono quando si vuole enfatizzare
una nota.
Persino il pubblico
può intervenire nella canzone o meglio può indirizzare il suo
apprezzamento verso le liriche o verso il cantante con parole di
elogio espresse, ovviamente, in gaelico come ad esempio Maith thù !
(bene per te) o Dia go deo leat ! (Dio sia sempre con te). |
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DIFFERENZE DI STILI |
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L’elenco di caratteristiche
precedentemente descritto subisce comunque una miriade di varianti a
seconda dell’area e delle influenze del cantante; infatti, questo tipo
di canto è difficilmente identificabile solamente in uno stile in
quanto varia da regione a regione.
Lo Sean-nos si distingue in 3 differenti
stili riconosciuti che corrispondono alle 3 aree geografiche irlandesi
dove ancora oggi è parlata la lingua gaelica; queste aree sono oggi,
dal punto di vista linguistico, aree protette e si chiamano
Gaeltachtaì e sono quella del Munster che comprende le contee di Cork,
di Kerry e di Waterford, ovvero il sud dell’Irlanda, la regione
dell’Ulster che corrisponde all’intera contea del Donegal (il nord
dell’Irlanda) ed infine, forse la più importante per quel che riguarda
lo Sean-nos, la regione del Connacht corrispondente alle contee di
Galway e di Mayo (l’ovest dell’Irlanda). In realtà lo Sean-nos viene
praticato anche al di fuori di queste aree, ma sono gli stili che sono
riconducibili a queste 3 aree; in particolare si nota che i cantanti
che provengono da altre zone dell’Irlanda, dove comunemente si parla
inglese, o anche al di fuori dall’Irlanda stessa, cantano un Sean-nos
che tende a mescolare i 3 stili sopra citati, in particolare lo si
nota se hanno imparato il gaelico a scuola, mentre se hanno vissuto in
una di queste regioni e sono riusciti a cogliere quelle sfumature
tipiche del dialetto della popolazione locale, queste vengono poi
mantenute anche nel canto con le caratteristiche che ne seguono.
Le differenze risiedono principalmente
nelle decorazioni: lo stile del Donegal è quello che in assoluto ha
decorazioni minimali (o quando ci sono sembra che siano quasi per
caso), viene privilegiata una rigida semplicità ed anche il ritmo
tende ad essere mantenuto maggiormente nel corso della canzone,
probabilmente questo “minimalismo” è dovuto al fatto che tale regione
ha subìto influenze da parte delle canzoni scozzesi che erano molto
meno decorate rispetto alle corrispettive irlandesi, mentre gli altri
2 stili, ovvero Munster e Connacht, sono molto più elaborate anche se
simili tra loro (e quindi ad un orecchio non abituato difficilmente
riconoscibili). Probabilmente lo stile Connacht è meno legato al ritmo
rispetto agli altri in particolare durante l’esecuzione di canzoni
lente, ma la vera chicca, per un cantante di questo stile, risiede nel
saper coniugare il testo alla melodia secondo l’interpretazione del
cantante stesso.
Probabilmente lo stile Connacht è quello
che con il tempo è diventato più famoso tanto che lo Sean-nos viene
molto spesso associato a tale regione ed ai suoi tanti cantanti.
Un’altra differenza pare risieda nella differente tonalità: nel
Connemara ed anche nel sud si tende a tonalità più basse e nasali,
mentre nel Donegal vengono utilizzate tonalità più alte e più aperte.
Nel corso delle competizioni che si
svolgono regolarmente dedicate a questo canto, come il festival
Oireachtas già precedentemente citato, capita spesso che i cantanti
del Donegal non siano del tutto capiti, proprio per il fatto che il
loro canto è decisamente minimale nel tentativo di dare maggior
risalto al testo, mentre i cantanti del Connemara sono tenuti
decisamente in grande considerazioni e quasi sempre premiati. Le
critiche che si scambiano tra i vari cantanti a causa delle differenze
viene accentuata quando anche i giudici che devono giudicare il
cantante durante una competizione considerano spesso i cantanti del
Connemara come il meglio grazie a tutte le decorazioni che inseriscono
(a volte troppe, secondo alcuni), non considerando invece che comunque
le differenze andrebbero rispettate (come sempre del resto).
Un tempo
probabilmente esistevano molti più stili in tutta l’Irlanda, mentre
oggi sono rimasti solo questi citati, comunque sia sono stili questi
che devono essere considerati validi e rivalutati, anche nelle loro
differenze di stile. |
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GUIDA
ALL'ASCOLTO |
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I cantanti che hanno
registrato dei dischi che potrebbero aiutare a comprendere
meglio quel che si è cercato di spiegare fino ad ora non
sono poi tantissimi e sicuramente anche in una guida
all’ascolto si potrebbe fare una piccola separazione tra i
vari stili, cominciando proprio da quello che viene
riconosciuto come lo stile principale o quanto meno quello
più noto, lo stile del Connacht.
Sicuramente il massimo
rappresentante di questa regione, e forse anche dell’intero
Sean-nos, è un cantante di Carna, scomparso nel 1984,
chiamato Joe Heaney o Seosamh O’ hEanai come viene chiamato
in gaelico, forse il decano di questo stile; da segnalare
per questo cantante il disco O mo dhùchas decisamente
un “must”. Altri cantanti di Carna sono Seàn Ac Dhonncha e
la cantante Nan Tom Taimìn de Bùrca Uì Dhomhnaill che ha
vinto l’edizione del 2000 del Oireachtas. Darach O’Cathàin
un’altra cantante in stile Connacht ha uno splendido disco
intitolato Shanachie dove la sua voce sembra
dipingere le parole (molto meglio apprezzabile se si conosce
bene il gaelico). Una raccolta di canzoni nella quale i
cantanti provengono da County Mayo si intitola Glòr
mhaigh eo su etichetta Clò Iar-Chonnachta.
Nel sud troviamo Iarla O’Lionaird
della Contea di Cork, giovane ma già affermato, mentre
Diarmuid O’Sùilleabhàin, ad ovest di Cork, era veramente
eccezionale ed anche se purtroppo è già scomparso ci ha
lasciato alcune splendide registrazioni nel disco Bruach
na carraie bàine. Un altro buon disco è Idir Dhà
Chomhairle di Aine Uì Cheallaigh.
Nel nord, ovvero dall’Ulster,
troviamo una cantante piena di talento come Mairéad Nì
Mhaonaigh del gruppo degli Altan (da segnalare il disco
Ceol Aduaidh), dove la sua voce risalta nelle tracce
senza accompagnamento del gruppo stesso. Lillis O’Laoire
(disco segnalato Blàth gach géag dà dTig) è un altro
esempio dal Donegal. L’album Seoda sean-nòs as tìr
chonaill raccoglie il meglio dei cantanti del Donegal.
Ci sono altri cantanti che non
sono necessariamente cantanti Sean-nos, ma hanno cantato
anche in questo stile ottenendo ottimi risultati; alcuni di
loro sono anche piuttosto famosi in campo internazionale
come ad esempio Andy Irvine o Triona Nì Domhnail della Bothy
Band, ma soprattutto Liam O’Maonlai degli Hothouse Flowers e
Mary Black. Meno noti, ma pur sempre validi, sono Packie
Byrne, Sarah Makem, Margaret Barry, Paddy Tunnel, Tommy
Sands, Niamh Parsone, Dolores Keane, Cathie Ryan, Maighread
Ni Dhomnaill. Nel 2002 Sinéad O’Connor pubblica un disco dal
titolo “Sean-nos nua” dedicato proprio a questa forma
artistica di canto.
Tra le migliori etichette
musicali che pubblicano materiale tradizionale irlandese e
quindi anche lo Sean-nos c’è la “Green linnet” che ha
pubblicato molti lavori dei cantanti succitati anche se
alcuni sono in lingua inglese e la Clò Iar-Chonnachta o
semplicemente CIC.
Sean O’Riada è colui che ha
lottato maggiormente per mantenere lo stile Sean-nos
rigorosamente il lingua gaelica ed è colui a cui viene
dedicato anche il premio del festival Oireachtas.
Tra le canzoni più note in
Irlanda e non solo, sono Dònal Og, Ròisìn dubh ed il lamento
An Chéad Mhàirt de Fhòmhair (Il primo martedì di autunno),
che pare sia stata “composta” da un padre che aveva appena
perso il figlio in un disastro in mare durante una battuta
di pesca; il genitore fu trovato sulla spiaggia che intonava
questo lamento (a dimostrazione di quanto sia naturale e
sentimentale questo tipo di canto).
Per migliorare l’ascolto e
comprenderne meglio l’esecuzione si potrebbe leggere il
testo (se non si conosce il gaelico meglio una traduzione)
per poter seguire la storia o il poema nell’interpretazione,
una volta fatto ciò si può riascoltare la canzone, ma questa
volta con un sentimento completamente diverso notando
l’emozione che ne scaturisce.
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