Storia: Colonizzazione inglese

 

Il periodo medievale vide il Connemara attraversare un periodo fiorente in termini economici, soprattutto grazie agli scambi commerciali con altri paesi; questo benessere colpì l'attenzione del colonizzatore britannico che occupò la regione brutalmente. Il Connemara piombò in un periodo cupo e difficile che generò diversi eroi, tra cui la più coraggiosa e tenace Grace O'Malley detta anche "Granuaile". Purtroppo la resistenza risultò inutile contro l'invasione militare perpetuata durante il regno di Elisabetta I, che per mano di Sir Edward Fitton e Sir Richard Bingham saccheggiarono la regione durante la fine del XVI secolo: alle Chiese furono rubate tutte le ricchezze e distrutti gli antichi manoscritti, i preti giustiziati, i raccolti bruciati e il bestiame rubato, i membri più rappresentativi della cultura gaelica furono impiccati a Galway e migliaia di abitanti deportati nelle Indie. Le terre furono colonizzate dagli inglesi che le coltivarono adeguatamente, mentre gli irlandesi si trovarono costretti a coltivare in prevalenza patate in quanto i terreni che erano stati lasciati erano pochi, ma soprattutto erano i più poveri e questa coltura è tra le poche che cresce in simili situazioni. Quando nel corso del XIX secolo le patate furono colpite da una malattia che ne devastò le coltivazioni, fu praticamente inevitabile la carestia. La "grande carestia", come fu chiamata, colpì l'Irlanda tra il 1845 ed il 1851 e decimò la popolazione. Questo avvenimento sconvolse completamente l'Irlanda lasciandosi alle spalle più di un milione di vittime e altrettanti esuli in altri paesi. Le autorità inglesi avrebbero anche potuto salvare molte migliaia di persone se solo non avessero esportato tutti i prodotti dell'agricoltura verso la Gran Bretagna, ma l'avessero lasciata alla popolazione affamata.

La povertà in cui la carestia trascinò il paese si perpetuò per oltre un secolo. Si pensi solo che prima della carestia l'Irlanda contava circa 8 - 9 milioni di abitanti e dopo quei terribili 6 anni se ne contavano 6,6 milioni e nei successivi 10 anni un ulteriore milione emigrò fuggendo di fatto dal paese. All'inizio del secolo scorso si contavano poco più di 4 milioni di abitanti e così rimase fino al dopoguerra.

 


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